Storia dell’abitazione: le civiltà Mesopotamiche

9 giugno 2010

Mentre il popolo Egizio, protetto da confini naturali quasi insuperabili, ebbe una storia sostanzialmente statica, quasi del tutto chiusa ad influenze esterne, del tutto diverse furono invece le condizioni delle popolazioni dell’Asia anteriore. Prive di confini naturali precisi, queste terre furono, fin dalle epoche più remote percorse da varie popolazioni che talvolta erano in conflitto e talvolta invece si fondevano.

Fu soprattutto la Mesopotamia, terra fertile racchiusa tra i fiumi Tigri ed Eufrate, ad attirare, con la sua ricchezza, le tribù del deserto e gli abitanti delle montagne circostanti. I frequenti contatti tra popolazioni di origine diverse, per quanto non sempre pacifici, portarono ad un arricchimento reciproco.

Se fu la staticità a caratterizzare le civiltà Egizia, il dinamismo e l’innovazione furono gli elementi propri di quella Mesopotamica. Le popolazioni che si stabilirono nella terra tra i due fiumi, già nel V° millennio A.C. costruirono le loro abitazioni seguendo il modello delle capanne, ma con tecniche e schemi sempre più progrediti.

L’innovazione più evidente fu l’uso di materiali nuovi, come il fango, che non era utilizzato come semplice coesivo tra legno e paglia, ma impiegato in blocchi essicati al sole e giuntati con calcina argillosa, diveniva il materiale costruttivo delle strutture portanti.

Una lunga fase evolutiva di circa duemila anni portò un graduale raggruppamento delle costruzioni e nacquero i primi centri abitati, in cui al tradizionale lavoro agricolo vennero ad affiancarsi attività artigianali e commerciali sempre più articolate e complesse.

La più antica civiltà urbana fu quella dei Sumeri, che  fondarono numerosi ed attivi centri nei quali si svolgeva un intensa vita economica. La ricerca archeologica, particolarmente fruttuosa in questi siti, ha dimostrato che già nelle prime abitazioni era presente una distribuzione degli ambienti funzionale e completa, a cui si rifaranno, con poche varianti costruttive, i popoli che si insedieranno successivamente in questi territori.

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La terza Regola per costruire case a basso consumo: Gli infissi

1 giugno 2010

Come già detto QUI il risparmio energetico è la migliore fonte di energia. Abbiamo detto in precedenza che le prime due regole per costruire case a basso consumo energetico sono:

  • Una buona progettazione dell’edificio;
  • Realizzare l’involucro edilizio ottimamente isolato termicamente.

La terza regola riguarda anch’essa l’involucro edilizio: scegliere i serramenti ad alta tenuta termica.

La scelta degli infissi è di fondamentale importanza nella costruzione di un edificio in quanto responsabili di oltre il 30% delle dispersioni termiche.

Progettare una casa  con criteri di isolamento, energeticamente efficiente e con comfort  abitativo non può prescindere anche dalla scelta di serramenti ad alta efficienza energetica.

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Storia dell’abitazione: gli Egizi

20 Maggio 2010

Continuandi nella nostra storia dell’abitazione, un capitolo importante l’hanno sicuramente scritto gli antichi Egizi.

Sembra che il periodo preistorico dell’Egitto si possa paragonare a quello delle altre regioni che si affacciavano nel bacino del mediterraneo. All’inizio del periodo storico si era già passati dalla capanna alle costruzioni in mattoni crudi fatti con il limo del Nilo.

La tipica abitazione, in quest’area, era a pianta rettangolare, con una serie di celle nei lati più lunghi. Le coperture erano per lo più piane e si raggiungevano con delle scale e proprio su tali coperture si svolgeva gran parte della vita degli abitanti, i quali utilizzavano le stanze sottostanti soprattutto per dormire. Tale consuetudine abitativa è ancora oggi riscontrabile oltre che nella fascia del Nordafrica, anche in altri continenti: i cosiddetti pueblos del Sud-Ovest del Nordamerica, che sono tutt’ora abitati.

Le antiche abitazioni egizie, indipendentemente dal ceto medio sociale degli occupanti, mantenevano una tipologia codificata, variando solo nelle forme e dimensioni. Nell’impostazione urbanistica della città egizia prevaleva la divisione in quartieri, definiti per censo: vi erano infatti le case per gli operai, quelle per i ceti medi,  “borghesi” ed elevati; inserite in proprietà terriere al di fuori dello schema urbanistico vi erano le ville destinate alle classi più agiate.

Le case della classe operaia erano costruite in mattoni ed intonacate don dipinti dai colori vivaci, erano composte da tre vani, in un solo piano; addossate le une alle altre, divise in file da strade, riempivano un’area rettangolare o quadrata all’interno di un muro cieco che delimitava il quartiere. Queste abitazioni non avevano un cortile interno da cui prendere luce, ma avevano delle finestrelle ubicate sulla copertura piana, che consentivano di illuminare i locali sottostanti.

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L’Isolamento termico per un ambiente confortevole

15 Maggio 2010

Tutti noi conosciamo l’importanza di vivere nelle nostre case in un ambiente confortevole. Credo anche sia pensiero comune che il nostro benessere fisico all’interno di un ambiente, dipende in misura notevole dal comfort termico.

Il comfort  termico dipende essenzialmente da due fattori: la temperatura dell’aria e la temperatura di irradiamento. La temperatura dell’aria desiderata è garantita dal riscaldamento, mentre la temperatura media di irradiamento interno dipende dalle temperature degli elementi strutturali che ci circondano.

L’isolamento termico influisce direttamente sulle temperature delle superfici: tanto migliore risulta essere l’isolamento termico di un edificio, tanto migliore sarà la temperatura delle superfici delle pareti e quindi il clima ambientale.

Una delle leggi fisiche più conosciute ci dice che un corpo caldo tende a cedere calore ad uno più freddo. Ecco quindi, che all’interno delle nostre case avviene lo stesso: il nostro corpo tende a cedere calore alle superfici dell’ambiente attorno a noi, che sono ovviamente più fredde. Questa cessione di calore avviene per irradiamento, che risulta essere più alto, tanto più bassa sarà la temperatura delle pareti che ci circondano.

Una parete esterna fredda, oppure il vetro freddo di una finestra suscita in noi una senzazione di “freddo” anche nel caso in cui la temepratura dell’aria fosse gradevole.

Si può perciò affermare che la temperatura dell’aria nell’ambiente può essere abbassata se si aumenta quella delle superfici circostanti, senza compromettere il comfort.

Ecco quindi un’altra regola importante: Leggi il seguito di questo post »


Costruire una casa a basso consumo: l’isolamento termico

5 Maggio 2010

Esempio di muro con isolamento termico

Ti parlerò oggi della seconda regola per costruire una casa a basso consumo: progettare un ottimo isolamento termico.

Ci sono molti i motivi per i quali conviene dotare un edificio di un ottimo isolamento termico  ed in particolare gli edifci destinati a residenze ed uffici.

L’energia più pulita in assoluto è quella …. non consumata

In questo senso l’isolamento termico rappresenta una delle fonti di energia più importanti in assoluto, in quanto consente di ridurre il consumo di energia per il riscaldamento degli edifici e quindi risparmiare preziose materie prime.

Si evita inoltre l’emissione di sostanze nocive e dannose per il clima, come il biossido di carbonio (CO2).

La seconda regola, quindi, per la costruzione di case a basso consumo è è quella di costruirle con un ottimo isolamento termico.

Il potenziale di risparmio è enorme, se si considera che circa la metà del fabbisogno di energia è assorbito dall’utenza domestica e che, inoltre, circa il 75% di questo fabbisogno è assorbito dal riscaldamento degli edifici. Negli edifci di nuova costruzione il fabbisogno di energia per il riscaldamento degli anbienti può essere ridotto fino ad un decimo di quelli degli edifici esistenti. Leggi il seguito di questo post »


Case a basso consumo:Nozioni di base

28 aprile 2010

Prima di addentrarmi a parlare della seconda delle sette regole per costruire una casa a basso consumo energetico, Ti voglio parlare di alcune nozioni utili a comprendere meglio i principi che regolano la costruzione di questi edifici.

A livello internazionale si definisce come casa a basso consumo energetico quell’edificio che ha un fabbisogno annuale di energia inferiore a 70 kWh/m2a e come “Casa Passiva” inferiore a 15 kWh/m2a.

Per costruire una casa a basso consumo energetico diventa quindi importante agire su più fronti a cominciare dalle dispersioni termiche che vanno ovviamente limitate il più possibile.

Le componenti attive e passive che interagiscono con l’apporto o la dispersione di energia termica sono le seguenti:

Dispersioni attraverso l’involucro e ventilazione: sono le dispersioni termiche che avvengono attraverso l’involucro edilizio per trasmissione e per ventilazione meccanica o naturale. Sono riferite alla superficie delle murature, dei solai e del coperto a diretto contatto con l’esterno (terreno, aria esterna, altra unità riscaldata o no).Sono espresse in kWh/mq. Dipendono dal livello di isolamento dell’involucro edilizio e dall’efficienza del sistema di ventilazione.

Perdite di impianto: è l’energia termica dispersa all’esterno dall’intero sistema di riscaldamento, ossia è la somma delle perdite che si verificano nei diversi sottosistemi di impianto: regolazione, emissione, distribuzione e produzione. Questa energia dipende dal progetto dell’impianto, dal tipo di regolazione, dai terminali di emissione, dall’isolamento del sistema di distribuzione e dal rendimento del generatore di calore.

Apporti gratuiti: è l’energia termica entrante nell’edificio per effetto della radiazione solare e per effetto dei carichi interni all’edificio (luci, persone, apparecchiature). Nel caso della radiazione solare, l’energia entrante dipende dall’estensione delle superfici vetrate e dal coefficiente di trasparenza del vetro. Nel caso dei carichi interni, in fase di progetto, si fa un calcolo standard in funzione della destinazione d’uso dell’edificio e delle superfici in pianta dello stesso.

Fabbisogno di calore netto per riscaldamento: è il fabbisogno di calore richiesto dall’edificio per garantire una temperatura di 20 °C all’interno, calcolato secondo prEN 13790, come differenza tra le dispersioni attraverso l’involucro e gli apporti gratuiti scalati secondo un fattore di utilizzazione.

Fabbisogno di energia per acqua calda sanitaria: è il fabbisogno di energia termica per riscaldare l’acqua calda per uso igienico-sanitario,. Questo fabbisogno viene calcolato sulla base di un consumo standard di acqua calda valutao in base della superficie utile dell’edificio. A questo fabbisogno viene sottratto quello apportato dai collettori solari. Anche in questo caso bisogna tenere conto delle perdite di impianto che si verifica nei diversi sottosistemi di impianto, che sono: il sistema di erogazione, di distribuzione e di produzione sopra descritto relativo al fabbisogno netto di riscaldamento. Leggi il seguito di questo post »


Le 7 Regole per Costruire una casa a basso consumo

22 aprile 2010

Ho atteso fino ad oggi per pubblicare questo post. Oggi infatti è una giornata particolare, lo si nota anche dal logo di Google che è cambiato: è il “Giorno della Terra”.

Magari, ai più questo giorno passerà inosservato, ma dal 1970 ad oggi, questo movimento, inizialmente universitario, poi Internazionale, vuole ricordare e sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.

Nel Mio piccolo vorrei anch’Io contribuire a rendere più pulito il nostro Pianeta. Lo farò semplicemente informando i lettori di questo articolo  con questo piccolo Manuale dell’Enea che spiega alcune fondamentali Regole di Risparmio Energetico.

Voglio ora dedicarmi all’argomento di questo post: conoscere le Regole di costruzione di una Casa a Basso Consumo.

Io e Te sappiamo bene che gli edifci contribuiscono con una percentuale di circa il 40% sul totale delle emissioni di CO2 derivante dalla combustione per riscaldamento, superando, quindi, di gran lunga quelle dovute a trasporti, industrie e produzione energetica.

Il patrimonio edilizio in Italia, come in gran parte degli stati industrializzati è costituito da edifici costruiti negli anni ’60 e ’70, realizzati con involucri poco o nulla isolati, in cui ci si affidava solo ed esclusivamente all’impianto di riscaldamento.

Il fabbisogno energetico per riscaldamento di un edificio è quindi direttamente proporzionale all’emissione di CO2 nell’ambiente.

Oggi è possibile costruire edifici che rispetto ad un edificio tradizionale, hanno bisogno di un apporto energetico anche del 90% inferiore.

Parliamo di edifci ad alta efficienza energetica, detti anche a “Basso Consumo”.

Ti chiederai, ma perchè Io dovrei sapere come costruire una casa a “Basso Consumo”?

Te lo spiego subito: Io credo che il risparmio energetico, la tutela dell’ambiente, oltre ovviamente ai bassi costi che ne derivano, non debbano essere argomenti solo per gli addetti ai lavori. Tutti Noi siamo chiamati a migliorare la Vita di questo Pianeta  e di riflesso anche la nostra.

Veniamo ora alla prima Regola per realizzare una Casa a “Basso Consumo” che Io chiamo ironicamente, come la farina: a doppio zero. Zero consumi = Zero impatto ambientale. La regola è molto semplice: tutto parte da una Buona Progettazione. Leggi il seguito di questo post »


Dove stà il trucco?

25 marzo 2010

Questa è una domanda che mi pongono spesso i miei clienti, o conoscenti, quando spiego loro i vantaggi che ci sono nell’investire in um impianto fotovoltaico

Sarà per abitudine di pensiero, o perchè Noi Italiani siamo un pò prevenuti, quando si parla di un investimento che può renderti un 10% annuo, ma come vedremo in un prossimo articolo molto, ma molto di più, ecco che scatta inesorabile la moola della diffidenza: “troppo bello per essere vero” o per l’appunto “dove stà il trucco ?”

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Dalle grotte alle capanne

26 novembre 2009

Villaggio di Capannevillaggio di capanne

Capanna in Africa

Credo sia importante,

comprendere il processo evolutivo che ha portato l’uomo da una vita nomade, in continuo movimento, ad abitare prima le grotte e caverne, poi le capanne e via via  abitazioni sempre più evolute. Un processo che ha seguito l’evoluzione della civiltà dell’uomo primitivo fino ai nostri giorni.

L’abitare le grotte e le caverne fu sicuramente una delle grandi conquiste dell’uomo primitivo e fu la testimonianza del suo grado di evoluzione.

Parallelamente , in un lasso di tempo che è impossibile definire, gli uomini primitivi impararono a costruirsi dei ripari che permettessero loro di compiere lunghi soggiorno lontani dalle grotte, da utilizzare nel corso delle cacce agli animali che si spostavano in cerca di pascoli migliori. Un ipotesi abbastanza reale ci dice che per una lunga fase della preistoria gli uomini siano vissuti in alternanza di ripari naturali (grotte e caverne) ed in abitazioni artificiali.

La capanna, che poteva assumere varie forme, fu dunque il primo esempio di architettura e l’uomo primitivo potè costruirla quando imparò ad utilizzare la pietra scheggiata come utensile da lavoro. In alcune grotte sono state rinvenute incisioni che raffigurano sezioni di tende a pianta circolare fabbricate con un’armatura di legno ricoperta da pelli di animali; una forma che ricorda la tipica abitazione diffusa fino alla fine dell’800 tra alcune popolazioni native del Nord America: i cosiddetti “Indiani”.

Con il passare del tempo la capanna subì ovviamente un’evoluzione che andava al passo con l’evolversi della civiltà dell’uomo. Quando cominciò a coltivare la terra, le famiglie non ebbero più bisogno di spostarsi da un luogo all’altro; si formarono così i primi clan, poi le tribù ed infine sorsero i primi villaggi. Leggi il seguito di questo post »


CONTO ENERGIA E SCAMBIO SUL POSTO COME FUNZIONA ?

19 novembre 2009

Conto Energia

Il Contributo in Conto Energia

rappresenta un incentivo destinato a chi installa un impianto fotovoltaico di potenza superiore ad 1 Kw.

Questo incentivo Statale è nato per aiutare il diffondersi degli impianti fotovoltaici e la produzione di energia pulita, permettendo di guadagnare con l’installazione di un impianto fotovoltaico.

Il sistema garantisce per 20 anni un contributo per ogni Kwh di energia prodotta con l’impianto fotovoltaico.

Il soggetto che eroga il contributo è il Gestore del Sistema Elettrico (GSE), a cui dovrà essere inoltrata la richiesta di incentivazione quando l’impianto sarà connesso alla rete. Per gli impianti che aderiscono allo scambio sul posto, oltre all’incentivo si aggiungerà il contributo in Conto Scambio, oltre che il risparmio sulla bolletta per la quota parte di energia prodotta dall’impianto e consumata istantaneamente dagli apparecchi elettrici dell’abitazione.

Per gli impianti che funzionano in regime di cessione, all’incentivo, si aggiungerà invece, la quota derivante dalla vendita di energia prodotta in eccesso.

Ipotizziamo di avere installato nel corso del 2009 un impianto parzialmente integrato di 3 Kwp; si stima che esso produrrà nel Nord Italia, nell’arco di un anno 3.300 KWh di energia elettrica (1.100 per KWp). In regime di scambio sul posto, se il consumo elettrcico è di almeno 3.500 KWh e …. Leggi il seguito di questo post »